Coliandro S1E1 - Nel centro di Bologna - La libreria Nanni vicino a San Petronio

 

Continuiamo a seguire Nikita / Nicole Grimaudo e Coliandro / Giampaolo Morelli nel loro vagare per Bologna. Dopo la camminata in Via Zamboni e nell'alternativa Piazza Verdi (almeno all'epoca in cui la puntata fu girata, nel 2003), i nostri due continuano a passeggiare in un'altra zona della città, molto diversa dalla prima.

Stanno cercando un aiuto per entrare nel computer che hanno trovato e che contiene la chiave per indirizzarli nel mistero che cercano di risolvere. E per farlo Nikita pesca un amico dentro al giro degli hacker bolognesi. E intanto i due continuano a conoscersi.

La loro passeggiata prosegue nel portico a fianco di San Petronio la principale chiesa bolognese (ma non la cattedrale, che è la poco distante San Pietro). Qui le parti si invertono: questa parte della città, al limite del centralissimo "quadrilatero" era all'epoca riservata alla Bologna bene e alla piccola e grande borghesia bolognese (come vedremo in alcune scene seguenti). Coliandro, con il suo abbigliamento da questurino, con il suo atteggiamento molto medio, è sicuramente più simile ai frequentatori di questa parte di Bologna. Nikita invece, con il suo abbigliamento colorato e alternativo, stona un po' con il resto del quartiere. Ciononostante, la vediamo a suo agio.

Sul fondo dell'immagine, prima del portico del Pavaglione che corre parallelo a San Petronio, vediamo gli espositori della libreria Nanni. E' una delle librerie storiche di Bologna, fondata nella prima metà dell'800. La libreria è nata sull'esempio dei bouquinistes parigini (una novità al tempo della sua fondazione) ed è specializzata in libri rari e antichi. Questo è un settore che si abbina molto a questa parte di città, che come detto era frequentata soprattutto dall'alta società bolognese, come sempre molto conservatrice e nostalgica di un passato supposto migliore e più ordinato, che si sublima nella passione per i libri antichi, che diventano un pezzo di quel passato agognato che è sopravvissuto agli sconquassi della storia. 

Ma la libreria era, molti anni fa, frequentata anche saltuariamente da persone normali. Questo normalmente avveniva intorno a settembre/ottobre, quando tante famiglie, vestite in maniera semplice, si presentavano alla libreria con due o tre fogli A4 alla ricerca dei libri richiesti dalle scuole medie o superiori. Il costo era già all'epoca importante e impattava sul bilancio famigliare di operai e impiegati in maniera significativa. E le famiglie reagivano andando a cercare libri usati a costo minore (e gli editori contro-reagivano facendo uscire una nuova edizione ogni anno, con qualche differenza rispetto all'anno precedente per obbligare le famiglie a comprare il libro nuovo.. il capitalismo...). Così questo angolo di città e questa libreria erano invase da decine di persone semplici che una volta all'anno si mischiavano ai clienti abituali di Nanni. 

 


 

Era anche un segno dei tempi, rappresentato nella puntata di Coliandro da Nikita. Cioè in quei tempi, quando la società e i rapporti sociali in essa erano diversi, era accettato (magari controvoglia ma accettato), che anche ceti popolari potessero frequentare i quartieri bene e i luoghi dell'alta società bolognese. Nessuno avrebbe detto niente per i vestiti colorati di Nikita o per le sue treccine. Forse non avrebbero apprezzato, ma non ci si poteva fare niente all'epoca.

Anche qui il turismo mangia (male) e fuggi ha fatto disastri. Ormai i turisti chiassoni si infilano dappertutto. Sporcano, urlano, rovinano, e dopo 3 giorni se ne vanno sostituiti da altri turisti come loro, per cui Bologna o un'altra città pari sono, basta che ci si possa andare a basso costo e ci si possa fare quello che si vuole senza limitazioni.

Forse la borghesia bolognese, che mal sopportava gli alternativi che che all'epoca osavano entrare nel loro salotto, ha ora nostalgia di quei tempi. D'altra parte è nella loro natura: hanno sempre nostalgia di un passato che è sempre migliore del presente. " Come si stava bene quando c'erano i comunisti e noi eravano nostalgici di quando non c'erano i comunisti!"





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