Coliandro S1E1 - Il telegiornale sulla guerra di mafia a Bologna - Piazza Aldrovandi
Poche secondi dopo l'immagine del post precedente, e ci spostiamo di qualche centinaia di metri. In questa immagine, un finto Tg2 parla di un attentato della mafia a Bologna, in pieno centro.
L'immagine prepara le scene successive, quelle in cui assisteremo ad un agguato di mafia in pieno centro. Ma già il telegiornale ci parla di una Bologna che non ci aspettiamo, di una Bologna che sembra la Sicilia, e non quella città un po' sonnolenta e bonaria che molti si immaginavano all'epoca.
Per molti versi questo ha anticipato i tempi. Personalmente non ricordo all'epoca di agguati di mafia a Bologna o in regione. il 2003 era piuttosto il momento dei movimenti contro la globalizzazione, a cui ha risposto l'estrema destra bolognese con agguati e pestaggi. La mafia era ancora piuttosto economica: Bologna e la regione servivano per riciclare discretamente i capitali illegali guadagnati altrove. Ma non c'era un controllo del territorio tale da effettuare in tutta sicurezza agguati come quello mostrato da questa puntata. Al Tg2 si parla addirittura di una guerra di mafia a Bologna.
Ma la puntata ha anticipato i tempi nel senso che poi le cose sono cambiate. Come ha mostrato il processo Aemilia, le mafie (in quel caso la Ndrangheta) sono ben presenti in città e sono sempre meno discrete. Quello che manca nella puntata, così come nella realtà è la politica. Nella puntata di Coliandro non si vedono rappresentati politici reagire a questa guerra di mafia. Dovrà essere Coliandro a risolvere, un po' involontariamente, la situazione. Così anche nella Bologna di questi ultimi anni, le reazioni dei deputati e dei senatori sono state scarse, spesso limitate a dichiarazione, senza azioni concrete successive e spesso nemmeno questo.
I movimenti anti-mafia invece sono stati ben presenti in città, formati da tanti ragazzi, bolognesi o del sud, che non accettano che la città cada in mano alle organizzazioni criminali. Come purtroppo sta avvenendo da quando Bologna è diventata una meta del turismo.
Quella che fa da sfondo è Piazza Aldrovandi, stretta tra il quartiere universitario e la Bologna bene di Strada Maggiore. All'epoca era meta di studenti perditempo giudicati chiassosi dagli abitanti della Piazza, per via della loro abitudine di fare tardi la sera, seduti in questa piazza cantando e suonando. I residenti di Piazza Aldrovandi devono essere importanti, perché il Comune rispose prontamente e la Piazza è stata allestita con baracchini che vendono frutta e verdura, pesce e carne, ma che trovano la loro ragione d'essere negli aperitivi serali per la Bologna benestante.
Ora la piazza è molto più vuota. E anche se all'epoca poteva avere un'aria più alternativa, gruppettara e un po' casinista, era forse più viva e originale di quello che è oggi, dove si possono trovare aperitivi fotocopia di quelli che si possono fare in altre parti della città.
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